Rapporto Formedil 2017 – Formiamo il cantiere: formazione, sicurezza, professionalità e innovazione
Prosegue il calo di attività
delle costruzioni. Nel primo semestre, secondo l’Osservatorio Casse edili del
Sistema Bilaterale delle Costruzioni, il numero delle ore lavorate nel primo
semestre 2017 è sceso del 3,7% rispetto allo stesso semestre del 2016. E’
quanto emerge dal Rapporto Formedil 2017 presentato oggi a Roma e dedicato a
”Formazione e politiche per il lavoro in edilizia.”
Oltre al calo medio delle ore ciò
che va sottolineato è che lo stato di salute negativo del settore non ha
dimensioni eguali rispetto alle diverse aree territoriali. Se infatti nel Nord
Ovest il calo è dello 0.5% e nel Nord Est dell’1,7%, nel Centro sale al 2,4%,
per raggiungere l’11,7% al Sud.
In queste regioni il calo del
numero degli operai ha sfiorato il 14% a fronte di un dato medio nazionale del
4,5%. Da segnalare la crescita occupazionale, seppure dello 0,1%, nel Nord Est.
Senza fine appare inoltre la riduzione del numero delle imprese attive che nel
primo semestre è stato mediamente del 4,6%, ma che al Sud ha raggiunto l’8,3% e
nelle Isole il 9,5%.
Le difficoltà dell’industria
delle costruzioni viene confermata anche dai dati Istat sull’andamento
dell’occupazione destagionalizzata che nel secondo semestre dell’anno in corso
si è ridotta del 2,1%.
IL MERCATO DELLE COSTRUZIONI ORE
LAVORATE, OCCUPAZIONE E IMPRESE
ottobre 2015 – giugno 2016 /
ottobre 2016 – giugno 2017 riepilogo per zona
LAVORATORI -0,7 0,1 -3,6 -13,9 -11,2 -4,5
ORE LAVORATE -0,5 -1,7 -2,4 -11,7 -11,5 -3,7
IMPRESE -3,4 -1,9 -3,4 -8,3 -9,5 -4,6
Fonte: Elaborazione FORMEDIL su
dati CNCE Osservatorio Casse edili (DatI MUt – 87 CassE EDILI)
Considerato che nel Sistema
Bilaterale delle Costruzioni si riconoscono soprattutto le imprese più
strutturate orientate al mercato delle opere pubbliche il dato fa scopa con il
forte ridimensionamento degli investimenti in opere pubbliche come sottolineato
dal direttore del Cresme Lorenzo Bellicini: “una contrazione che è arrivata
come una vera sorpresa anche rispetto alle azioni e alle risorse che sembravano
essere disponibili. Soprattutto ha colpito nel 2016 la frenata della spesa
degli enti locali. Uno dei temi che va evidenziato risulta essere quindi quello
della capacità di spesa del settore pubblico, in un quadro tecnico e normativo
più complesso.”
“E’ in questo contesto
difficilissimo – ha sottolineato il Presidente del FORMEDIL, Massimo Calzoni –
che il Sistema Bilaterale delle Costruzioni, e nel suo ambito il Formedil,
costituisce un saldo baluardo a garanzia di una qualità e di una regolarità del
settore. In questi anni difficili abbiamo cercato di offrire a migliaia di
lavoratori e tecnici la possibilità di conservare competenze che il mercato ha
finito per mettere a rischio, lavorando per allargare la formazione
professionale e per la sicurezza. Ora però è venuto il momento di chiedere al
Governo un cambio di politiche in grado di sbloccare l’ingessato mercato dei
lavori pubblici e passare da un sistema di incentivi rivolti a piccoli lavori
verso una reale riqualificazione immobiliare secondo logiche antisismiche e di
risparmio energetico. Così come è essenziale l’avvio di vere e proprie
politiche industriali in grado di rigenerare il tessuto imprenditoriale più
strutturato, che rispetta le regole e che detiene un livello maggiore di
competenze. C’è bisogno di politiche e investimenti a supporto di grandi piani
nazionali di messa in sicurezza del territorio e di rigenerazione urbana,
restituendo certezze e alleggerendo le imprese da pesi amministrativi e
burocratici che impediscono di fatto ai cittadini di avere le opere che servono
loro in tempi certi e a costi adeguati alla qualità che deve essere loro
garantita.”
Secondo il Rapporto Formedil i
103 enti che fanno parte del sistema hanno svolto nel 2016 12.514 corsi per
298.500 ore di formazione, coinvolgendo circa 150.000 allievi. L’investimento
nell’anno è stato di 74 milioni, di questi il 67% sono stati contributi
ricevuti dalle Casse edili, il 19% sono risorse pubbliche e un 13% di risorse
private. Dal 2009 al 2016 il sistema che fa capo a Formedil ha formato oltre 1
milione e 141 mila tra operai e tecnici.
“Il contributo fornito dalla rete
degli enti di formazione di SBC durante gli anni della gravissima crisi che ha
colpito l’edilizia – ha sottolineato il vicepresidente del Formedil Francesco
Sannino – è stato fondamentale a tenere insieme una community preziosa per il
Paese. Soprattutto la formazione sulla sicurezza ha consentito di contenere
infortuni e incidenti. Oggi quando purtroppo le statistiche ci evidenziano
un’inversione di rotta dobbiamo aumentare il nostro impregno, senza tuttavia
nasconderci come dietro queste morti e questi incidenti vi sia un mercato del
lavoro poco trasparente e troppo spesso nei cantieri non si riscontrino
condizioni contrattuali e di lavoro regolari. Oggi diventa essenziale da un
lato non abbassare la guardia sulla formazione in materia di sicurezza e
dall’altro incrementare e rilanciare la formazione professionale, resa
necessaria sia sul piano della cultura di base che di fronte all’evoluzione
tecnologica destinata a caratterizzare l’edilizia del futuro. Fondamentale
risulta poi puntare su un contratto unico di cantiere, strumento essenziale per
evitare discriminazioni e anomalie che si ripercuotono nell’attività stessa di
costruzione così come sul piano della sicurezza”.
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